Il post di Alessandro D’Avenia ci invita a riflettere su una scuola che è fatta di insegnanti in relazione cognitiva ed empatica con i loro studenti e viceversa di studenti in relazione cognitiva ed empatica con i loro docenti, non di robot che erogano pillole di informazioni a studenti straniati, come nel racconto immaginifico di Isaac Asimov. D’Avenia si chiede, in questi giorni in cui gli edifici scolastici sono tristemente vuoti a causa del Covid19: “E nel marzo 2020 la...
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