È da apprezzare il progetto nato dal ministero dell’Ambiente e scritto a quattro mani con il ministero dell’Istruzione per rendere obbligatoria l’educazione ambientale a scuola, reso noto attraverso l’ANSA. Le linee guida comprendono schede di approfondimento per i vari percorsi didattici in modo che l’ambiente, in tutte le sue declinazioni – dalle nozioni scientifiche all’uso nell’arte, sino al rispetto nell’uso delle tecnologie – possa entrare nella vita dei giovani.
Condividiamo quanto affermato dal presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci: “Rendere l’educazione ambientale obbligatoria a scuola è una scelta molto positiva, ma non deve rappresentare una mera aggiunta di una materia, rappresenti piuttosto anche l’introduzione di forme nuove di apprendimento per educare alla convivenza civile e al futuro”.
È proprio questa la giusta prospettiva per introdurre o meglio diffondere nella scuola un’innovazione di cui sono già testimoni numerosissime buone pratiche e progetti di ricerca nati nella scuola reale. Attualmente infatti le tematiche dell’educazione ambientale sono selezionate dagli insegnanti e dagli istituti più sensibili all’innovazione della didattica come argomenti interdisciplinari per eccellenza, oggetto di percorsi di apprendimento che coinvolgono i ragazzi nei cosiddetti “compiti autentici”, all’interno dei quali affrontare problemi reali e mobilitare abilità e conoscenze delle diverse discipline per risolverli e per interagire e comunicare con destinatari reali.
Suggeriamo dunque di evitare la formalizzazione di un’ora di educazione ambientale.
Un buon esempio in questa direzione viene, tra i tanti, dal progetto Youth 4 Earth (Giovani per il pianeta), un progetto europeo a cui il Comune di Vicenza partecipa come partner assieme alla città polacca di Czestochowa e alla croata Osijek. Il progetto prevede due importanti direzioni di lavoro: da un lato coinvolge i giovani dai 15 ai 25 anni sensibili al tema dello sviluppo sostenibile nei suoi molteplici ambiti (ambiente, economia sostenibile, solidarietà sociale, solidarietà internazionale etc) per l’individuazione di nuove proposte di volontariato attivo da svolgere e sviluppare nel territorio, dall’altro coinvolge alcuni Istituti Comprensivi Statali del Comune in un’azione che coniuga le esigenze e le risorse della didattica per competenze con quelle della didattica ambientale: un “matrimonio” alquanto riuscito. Si veda a questo proposito il percorso di formazione e ricerca-azione nel sito del Comune di Vicenza.
I docenti degli Istituti Comprensivi impegnati nella ricerca azione hanno progettato Unità di Apprendimento su tematiche rilevanti della sostenibilità, i cui prodotti realizzati dai ragazzi dai 3 ai 14 anni verranno resi pubblici nell’evento finale di cui daremo notizie in uno dei prossimi articoli.