9 ottobre 1963-9 ottobre 2013
Una tragedia come quella del Vayont è un grande problema di conoscenza.
Quando l’uomo interviene sull’ambiente, le variabili in gioco – i pro e i contro – sono sempre molto più numerosi di quanto appaia ad una prima analisi. È su questa complessità e sul rischio connesso di “conoscenza debole” che gli interessi economici e un’aspirazione incondizionata al progresso (per “lavorare e vivere meglio”) hanno potuto radicarsi, prevalendo sulla cura e il rispetto delle persone.
Non servono celebrazioni consolatorie ma una memoria dinamica, che aiuti a cambiare la storia (e … la geografia).
Alcune scuole nel loro curricolo di cittadinanza stanno affrontando la tragedia del Vayont come uno studio di caso utile alla formazione degli studenti.
Al di là delle celebrazioni, promuovono esperienze di conoscenza e di impegno sociale, affinchè la comprensione delle cause e concause possa evitare in futuro altri accadimenti come questi e soprattutto faccia crescere nei giovani allievi atteggiamenti di cittadinanza responsabile.
Una prima testimonianza da citare in una giornata come questa è quella dell’insegnante Alex Corazzoli .
Un’altra è quella del progetto didattico Tutto il mondo Vayont, della scuola primaria “Vittorino da Feltre” Vajont
Da segnalare per la sua particolarità, tra le numerose iniziative di Istituti scolastici e Enti, la mostra che sarà visitabile dal 8 al 16 novembre, presso l’Istituto Belzoni Boaga di Padova. Organizzata dal Comune di Padova e dall’Istituto Belzoni Boaga stesso, essa è apprezzabilmente realizzata con il contributo diretto degli studenti della classe III “geo”, che guideranno i visitatori nel percorso della mostra, mettendo a disposizione i loro apprendimenti di geologia applicati ad un caso concreto e manifestando in questa dimensione comunicativa e sociale le competenze che stanno acquisendo.