Il valore della memoria, ancor più in questo inizio di settembre segnato dal conflitto tra Russia e Ucraina (in quest’ultima oggi ricomincia la scuola) e da numerosi conflitti in Medio Oriente, non può … essere dimenticato.
Lo vogliamo affermare proprio nel giorno di avvio dell’anno scolastico 2014-15, per ribadire che la “memoria” non è solo una facoltà e un processo utile all’apprendimento per il mantentimento delle informazioni, ma prima di tutto un processo di continua ricostruzione storica del passato. Ad esso, in generale, il curricolo scolastico deve dedicare importanti spazi, non solo nell’ambito della disciplina storica ma più ampiamente da parte di più discipline, nella prospettiva delle competenze chiave europee Imparare a Imparare, Consapevolezza ed espressione culturale e Competenze sociali e civiche.
In breve, qui di seguito, la traccia dei fatti che rappresentano solo lo stimolo a questo post sul valore della memoria (non certo con lo scopo di proporre una nuova informazione da inserire nel curricolo), con un riferimento a un personaggio italiano che si occupò attivamente delle drammatiche conseguenze della vicenda.
Tra l’1 e il 3 settembre di dieci anni fa la scuola «Numero 1» della cittadina osseta fu teatro di un massacro efferato. Un gruppo di fondamentalisti islamici e separatisti ceceni occupò l’edificio scolastico sequestrando circa 1200 persone fra adulti e bambini. In occasione del decimo anniversario della strage, tra l’1 e il 3 settembre 2014, in Ossezia del Nord arriverà il console onorario della Federazione Russa di Bolzano, Bernhard Kiem, il presidente «Aiutateci a salvare i bambini Onlus» Ennio Bordato e lo stesso padre Paolo De Carli in qualità di ex priore del Convento alle Laste di Trento che dopo il massacro ospitò per mesi un gruppo di sessantatre cittadini di Beslan. L’attuale direttore della «Madonna della Neve» di Adro porterà in Ossezia del Nord una lettera scritta da Papa Francesco e diretta alla gente di Beslan.
Ma a volte, restando in tema, … la memoria è corta: non ci sono molti giornali oggi che ricordano questo drammatico anniversario, per questo desideriamo dare rilievo a questo link del Giornale di Brescia.